Quando penso al Carnevale di Pavia la prima parola che mi viene in mente è collettività. È infatti questo un Carnevale del popolo e per il popolo, che collabora attivamente alla sua riuscita portando per le strade il proprio estro, la voglia di esserci e di divertirsi.
In questa città lombarda posta sulle rive del Ticino, questa festa in maschera, da tutti conosciuta come CarnevALL, diventa un’occasione per mettere alla prova la vena artistica dei suoi abitanti; per rendere meravigliosa questa festa ognuno di loro cercherà di dare il meglio, instaurando una sorta di competizione edificante che porterà a un’esplosione di gioia e allegria.
Laboratori improvvisati si affiancheranno a quelli dei professionisti per dar vita a momenti di creatività che coinvolgono grandi e piccini. Il risultato sarà poi visibile a tutti nella grande Paratona finale, che sfilerà per le vie di Pavia rallegrandola con musiche e colori.
E allora non perdiamoci questo carnevale lombardo all’insegna della spontaneità e della semplicità: riuscirà a coinvolgerci con i suoi colori e i deliziosi profumi dei dolci tipici della zona.
Il Carnevale di Pavia e Famiola
Se dovessimo pensare ad una maschera tradizionale del Carnevale pavese l’unica che potrebbe venirci in mente è Famiola.
Non è molto conosciuta al di fuori dei confini della città; in realtà neanche tra la gioventù pavese aveva molta risonanza fino a poco tempo fa.
Da qualche anno a questa parte, però, grazie all’interesse di alcune associazioni locali, questa maschera sta cominciando a ritagliarsi un posto d’onore nella Paratona e anche nel cuore degli abitanti del luogo, che dal tricolore del suo costume si sentono finalmente rappresentati.
Per ricostruire il suo vestito ci si è basati su immagini risalenti ai primi del 900. Fu la signora Luisa Lanati, aiutata dalla figlia, a trasformarlo da semplice immagine su carta in abito vero e proprio, interamente cucito a mano, dando l’opportunità a Famiola di calcare le strade della sua Pavia finalmente in carne e ossa e non solo sotto forma di marionetta.
È possibile che se vi recherete a Pavia in occasione del suo carnevale ve lo troverete di fronte; in tal caso cercate di non irritarlo: il suo linguaggio non esattamente rigoroso potrebbe rimanervi impresso… ma anche regalarvi tante risate. D’altronde si sa che a carnevale ogni scherzo vale.
La storia di Famiola
Famiola venne ideato dalla mente di Giuseppe Colla, un burattinaio del XIX secolo, che si trovò a svolgere questo lavoro più per bisogno che per passione.
Apparteneva a una famiglia milanese benestante che, come si usava a quei tempi, intratteneva gli ospiti in casa propria organizzando spettacoli di marionette.
A causa della situazione politica del tempo, i Colla furono costretti a lasciare Milano per trasferirsi a Pavia.
Nel bel palazzo pavese che elessero come casa trovarono spazio anche le loro marionette, che divennero subito di moda nella zona attirando un sempre maggior numero di persone.
A questo punto, vista la grande affluenza di pubblico, si pensò bene di trasferire lo spettacolo in un luogo più adatto a contenerlo. La scelta cadde sul teatro Bordoni, allora situato in via Milazzo e spazzato via dalla seconda guerra mondiale.
Fu su questo palco che nacque Famiola, che deve il nome all’espressione piemontese “j l’ai fam” che l’attore che le dava la voce ripeteva quando questa usciva dall’uovo che troneggiava nel mezzo della scena.
Famiola era una marionetta moderna: rispetto alle altre poteva muovere la bocca quando parlava. Interpretava la parte di un buffone che si fingeva sordomuto e fintamente ingenuo, ma che, punzecchiato dal pubblico, non risparmiava comici insulti scurrili che suscitavano le risate della platea.
Indossava una parrucca nera con tanto di codino tenuto da un nastro rosso, uno zuccotto rosso, pantaloni, giacca e gilet anch’essi rossi ma bordati di bianco, nastro al collo di un bel verde smeraldo. Le scarpe erano nere e le calze a righe bianche e rosse.
La sua frase “l’ai fam”, completata dalle parole “di libertà”, rappresentò per gran parte del secolo il bisogno dei pavesi di liberarsi dal dominio austriaco.
Man mano che gli anni passavano, questa marionetta, ormai entrata nel cuore degli abitanti di Pavia, cominciò ad aver una sua storia e un carattere specifico. Gli venne attribuita una famiglia, costituita dalla moglie Caroeu, lavandaia, e dal figliolo Famiulin.
Comandato a bacchetta dalla sua dolce signora, il nostro Famiola divenne un assiduo frequentatore di osterie che gli erano utili per annegare nel bere i suoi dispiaceri. E se quando era completamente ubriaco a qualcuno veniva in mente di offendere la sua bella famiglia, non ci pensava due volte ad attaccar briga.
Le grandi guerre, i cambiamenti e il semplice scorrere del tempo, però, relegarono la memoria dell’irritabile Famiola in un cassetto. Ma Pavia non poteva dimenticare così il suo giullare che infatti oggi ha ripreso a vivere e a colorare la Paratona grazie al già citato intervento di alcune delle associazioni del paese.
Il CarnevALL
In occasione del CarnevALL, che comincia una settimana prima della Quaresima, le diverse associazioni pavesi si mettono in moto per allestire laboratori che portano alla creazione della maschera che meglio rappresenta il tema scelto per il carnevale dell’anno.
Condividono i propri spazi con chiunque abbia voglia di dare una mano, dando vita a un carnevale inclusivo e autofinanziato, che trova la sua massima espressione nelle strade della città.
Quello pavese non è dunque un carnevale di élite, ma è la festa di tutti e di tutto, uomini e natura, che viene rispettata utilizzando per la creazione di carri allegorici e costumi materiali di riciclo e ecocompatibili
Anche per il Carnevale 2023 ci si sta dando da fare per dar vita alla grande Parata e alle tante altre iniziative che coinvolgeranno piccoli e grandi vogliosi di festa.
E visto che in qualunque festa carnevalesca che si rispetti non possono mancare i dolci tipici della zona, anche a Pavia non si potrà fare a meno di gustare le dolci prelibatezze locali che diventano protagoniste al pari delle maschere.
Vengono chiamate sfarsò e, per tradizione, andrebbero mangiate solamente la domenica di carnevale; sono delle nuvole di gusto, fritte, a base di zucchero, latte e farina ai quali viene aggiunta l’uvetta e una mela tagliata a dadini. Vale la pena recarsi a Pavia solo per assaggiarle.
Programma e date del Carnevale di Pavia 2023
L’Edizione del Carnevale di Pavia sarà spettacolare grazie ad un calendario e ad un programma ricco di eventi. Come di consueto, sono previste le sfilate in maschera per le vie più importanti della città accompagnate dai gruppi musicali e da tanta buona musica. Eventi principali della manifestazione:
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