Il Carnevale di Cento, una delle manifestazioni più spettacolari e colorate dell’Emilia-Romagna, torna nel 2025 per incantare ancora una volta l’Italia e il mondo intero. Situata nel cuore dell’Emilia-Romagna, la città di Cento si trasforma ogni anno in un palcoscenico di allegria, passione e tradizione, attirando turisti da ogni angolo del paese e dall’estero. Questo evento, radicato nella storia e nell’identità della città, rappresenta non solo un momento di festa e divertimento, ma anche un simbolo di orgoglio per la comunità locale.
Il Carnevale di Cento non è solo una festa, ma una vera e propria manifestazione culturale. Le strade si riempiono di colori brillanti, coriandoli che volano nell’aria e scherzi che animano ogni angolo. I carri allegorici, maestose opere d’arte in movimento, sfilano per le vie della città, rappresentando la creatività e l’ingegno dei centesi. La musica risuona in ogni angolo, dando vita a balli e spettacoli che coinvolgono grandi e piccini.
Ma ciò che rende il Carnevale di Cento davvero unico è la sua profonda connessione con la tradizione. Ogni costume, ogni maschera, racconta una storia, un pezzo dell’identità di questa terra. La passione per il ballo, la musica e lo spettacolo si fonde con l’amicizia e il legame familiare, creando un’atmosfera di pura allegria. E non è solo una celebrazione locale: dal 1994 il gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro testimonia l’importanza e la risonanza internazionale di questo evento.
In conclusione, il Carnevale di Cento è più di una semplice manifestazione. È un’attrazione turistica, un momento di condivisione e amicizia, un’esplosione di colore e passione. È la celebrazione della tradizione e dell’orgoglio di una comunità che, anno dopo anno, si riunisce per festeggiare e condividere la propria identità con il mondo intero.
In questa pagina
Storia del Carnevale di Cento
Le origini esatte del Carnevale di Cento si perdono nelle sabbie del tempo. La prima documentazione ci viene fornita dal Guercino (al secolo Gian Francesco Barbieri), il celebre artista centese che nel 1615 dipinse scene tipiche del carnevale in alcuni suoi affreschi locali.
In quell’epoca, il Carnevale in Emilia Romagna era una festa un po’ diversa da come lo conosciamo noi. In una realtà dominata da guerre, fame, carestie, povertà, il carnevale rappresentava una valvola di sfogo, forse l’unica, per vivere qualche giorno all’insegna della ribellione ai rigidi costumi morali e sociali. Il re del Carnevale, eletto per l’occasione, si faceva garante della sospensione temporanea delle regole convenzionali.
Questa estremizzazione del divertimento portò a episodi di violenza e tumulti, che richiesero l’intervento del Governatore e del Gonfaloniere.
Sempre in tale periodo, la tradizione dei costumi mutò radicalmente. Non più personaggi del mondo delle fiabe, ma maschere di Carnevale ispirate alla realtà dell’epoca.
La storia del Carnevale di Cento prosegue con la creazione di un re del carnevale centese. Siamo adesso agli albori del 1900.
Il personaggio prescelto, Tasi, se ne va in giro portando al guinzaglio una volpe bianca. Fu ispirato da tal Luigi Tasini, realmente esistito. Perché proprio a lui tanto onore? Stando alle cronache, sembra che costui, dovendo decidersi fra la moglie e una bevuta all’osteria, optò per la seconda…
Alla metà del secolo scorso, la manifestazione riprese ulteriore vigore con la restaurazione delle società carnevalesche. Si tratta di società che si incaricano di realizzare le imponenti opere di cartapesta del carnevale, valorizzate, durante la sfilata, da una coreografia trasgressiva e vivacissima.
Le società attuali sono sei e portano tutte nomi bizzarri: i Ragazzi del Guercino, Mazzalora, i Toponi, il Riscatto, i Ribelli, il Risveglio.
Nel 1990, il nuovo patron, Ivano Manservisi, trasformò la manifestazione da un evento locale a una festa di portata internazionale.
Nel 1993 avvenne il gemellaggio con il carnevale più famoso del mondo, quello di Rio de Janeiro. Si tratta di una partnership esclusiva, che da allora ogni anno arricchisce il già straordinario Carnevale 2025 con l’allegria indiavolata della samba carioca. Naturalmente, lo scambio è bilaterale. Nella Notte dei Campioni, il carro vincitore di Cento ha l’onore di sfilare nel mitico Sambodromo di Rio. E’ l’unico al mondo a detenere questo privilegio.
Carri del Carnevale di Cento
I carri allegorici della manifestazione sono il risultato di un lavoro lungo mesi e mesi, da parte di centinaia di volontari. Si tratta di costruzioni mastodontiche, che arrivano a misurare fino a 20 metri di altezza e lunghezza e 6 di larghezza. Per manovrarli, vengono adottati ingegnosi meccanismi idraulici e meccanici.
Come arrivare al Carnevale di Cento
Per raggiungere in auto il carnevale di Cento, basta prendere la A1 con uscita Modena Nord oppure Bologna Borgo Panigale; se si proviene da Padova invece, dalla A13 prendere l’uscita per Ferrara Nord. Tenete a mente che la città di Cento è sprovvista della stazione ferroviaria ma è ben collegata con Ferrara, Modena e Bologna da una linea di autobus.
Carnevale di Cento in Camper
Carnevale di Cento in camper? Certo che sì! E’ possibile e gratuito!
L’area di sosta per camper si trova in via Marcello Malpighi. Non occorre la prenotazione del posto, che è gratuito. (Da tenere presente che l’area di sosta non è attrezzata.
Da lì, sarà possibile raggiungere il percorso del Carnevale di Cento a piedi.
Programma e Date del Carnevale di Cento 2025
Il programma della manifestazione come sempre è molto ricco. Le manifestazioni si svolgeranno nel suggestivo centro storico, con il fulcro in piazza Guercino.